"Accumuli di neve, tenuta del ghiaccio, temperatura percepita, visibilità. Il vento in alta quota ha un effetto moltiplicatore sui fattori che possono determinare la buona riuscita di un'escursione in ambiente montano". Lo segnala Giacomo Poletti, ingegnere ambientale e docente di meteorologia per il Collegio Guide Alpine del Trentino.
"In caso di temperature sottozero e neve poco coesa come quella attuale, scesa in grandi quantità nei giorni scorsi, si può produrre il fenomeno dello 'scaccianeve' - spiega - con notevole asportazione del manto sui versanti sopravento e accumuli sottovento nei luoghi riparati. Sulle creste questa situazione porta alla costruzione di pericolose cornici. Diversamente, ad esempio con temperature sopra lo zero, più calore alla neve rispetto a una situazione di vento assente, fonde e scalda il manto più o meno in profondità. Questo dà origine a strati alterati che possono poi rigelare successivamente, creando discontinuità, e anche qui problematiche in ottica valanghe".
"E' necessario quindi, dopo forti nevicate come quelle appena registrate su tutto l'arco alpino, prestare la massima attenzione ai bollettini e alla valutazione del manto nevoso durante le escursioni" conclude Polettini.
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