"Grande preoccupazione" è stata
espressa dall'assemblea del Consiglio permanente degli enti
locali valdostani in relazione al futuro del Centro di
trattamento dei rifiuti di Brissogne, "per il quale, stante alle
ultime dichiarazioni rilasciate dal gestore, la fine della vita
utile è prevista al 2031". E' stato quindi chiesto
all'amministrazione regionale di coinvolgere gli enti locali
"affinché siano condivise le strategie per la gestione dei
rifiuti urbani nel momento in cui non sarà più possibile il
conferimento presso il Centro".
E' quanto emerso durante l'assemblea del Cpel, che ha trattato
la proposta di deliberazione della Giunta Regionale avente ad
oggetto la "Determinazione per l'anno 2024 delle tariffe da
applicare a carico dei sub-ato per il conferimento dei rifiuti
urbani presso il centro regionale di trattamento di Brissogne,
da assumere a riferimento per la determinazione dei costi di
gestione dei rifiuti urbani nonché delle tariffe per il
conferimento presso detto centro dei rifiuti speciali
assimilabili agli urbani". Il parere espresso è stato positivo
con osservazioni: "L'Assemblea ha rilevato un importante aumento
dei costi di conferimento dei rifiuti presso il Centro di
trattamento di Brissogne - si legge in una nota - che, seppur
giustificato, si traduce in un ulteriore aumento del costo del
servizio di raccolta dei rifiuti per i cittadini e, a tal
proposito, ha rimarcato che, al di là dei previsti e ampiamente
condivisi principi di premialità per i Subato più virtuosi, i
costi di conferimento dei rifiuti discendono da un rapporto
contrattuale in essere tra la Regione e il gestore del Centro,
in relazione al quale gli Enti Locali possono solamente
limitarsi a prendere atto".
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