Inizia con un rinvio al prossimo 14 marzo il processo per ricettazione scaturito dal sequestro di un quadro di Antonio Ligabue risultato rubato nel 1991 in una villa di Boretto (Reggio Emilia) e scoperto in una mostra al Forte di Bard (Aosta). Il giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore in quella data si pronuncerà sulle due eccezioni difensive sollevate nell'udienza di stamane: una sulla competenza territoriale e l'altra sull'ammissibilità delle parti civili (l'associazione Forte di Bard e la donna che subì il furto). Secondo la prospettiva difensiva il fatto contestato come reato si sarebbe svolto nella provicia di Reggio Emilia, nel momento in cui il quadro è stato consegnato al corriere per essere trasportato al Forte di Bard, e non in Valle d'Aosta.
Sono imputati il curatore della mostra, Alessandro (detto Sandro) Parmiggiani, di 76 anni, di Reggio Emilia, e la gallerista Patrizia Lodi (68) di Sala Baganza (Parma).
Con un valore stimato di 250-300 mila euro, 'Autoritratto con spaventapasseri' era stato notato a Bard nel gennaio 2022 da un'ottantenne emiliana, oggi residente a Milano, che 31 anni fa subì il furto e che da allora non ha mai smesso di cercare l'opera. L'ultimo collezionista ad averla posseduta, cioè l'imprenditore lombardo che l'ha prestata al curatore Parmiggiani per la mostra valdostana, si è opposto alla restituzione e sulla questione è attesa la pronuncia del gip di Aosta.
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