"Con argomentazioni sofistiche, 31 consiglieri si sono posti contro 3.363 firmatari che semplicemente chiedevano di acquisire l'orientamento dei cittadini sulla principale modifica da apportare alla riforma elettorale. Uv-Lega e Pd hanno bloccato la discussione e la conseguente decisione del Consiglio ponendo una arzigogolata questione pregiudiziale sul quesito formulato dagli stessi uffici della Presidenza del Consiglio. L'obiettivo comune è evitare assolutamente che la popolazione esprima il proprio orientamento". Lo dichiara, in una nota, il Comitato per la riforma elettorale dopo la decisione dell'Assemblea di rinviare il dossier in commissione.
"Il Consiglio - si legge ancora - ha accolto la proposta del Capogruppo Uv, Marguerettaz, caldeggiata dal consigliere della Lega, Sammaritani, di rinviare la richiesta alla Prima Commissione per 'approfondimenti'. Peccato che, in base alla legge, la prima Commissione non ha alcuna competenza in materia di procedimenti di referendum consultivo e che la legge non prevede nessun giudizio di ammissibilità del referendum consultivo. La realtà è che gran parte delle forze del Consiglio regionale o sono contrarie o non sanno che linea prendere sul cuore della riforma la quale prevede l'elezione diretta di maggioranza e Presidente".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA