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Inail, in Vda 609 denunce per infortunio da coronavirus

Inail, in Vda 609 denunce per infortunio da coronavirus

Raddoppiate in nuova ondata. In sanità 6 su 10,donne sono 3 su 4

AOSTA, 22 dicembre 2020, 16:04

Redazione ANSA

ANSACheck

Coronavirus pandemia © ANSA/EPA

Coronavirus pandemia © ANSA/EPA
Coronavirus pandemia © ANSA/EPA

Sono 609 le denunce di malattie infortunio sul lavoro da Covid-19 in Valle d'Aosta pervenute all'Inail nel periodo gennaio-novembre 2020. Nel 77,5% dei casi si tratta di donne (472 persone), nel restante 22,5% di uomini (22,5%).
    La seconda ondata di contagi ha quasi raddoppiato il numero di denunce: solo nei mesi di ottobre e novembre sono stati registrati 294 casi (+93,3%).
    Gli operatori socio-sanitari sono i più coinvolti (28,9% del totale di denunce di infortunio da Covid-19), seguiti dagli infermieri e dagli altri tecnici della salute (27,7%), dai dirigenti sanitari e dagli altri direttori, dirigenti ed equiparati della pubblica amministrazione e nei servizi di sanità, istruzione e ricerca (10,1%), dagli operatori socio assistenziali e dalle altre professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati (8,8%). Seguono gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali (3,4%), i docenti di scuola primaria e pre-primaria (2,8%), gli insegnanti di scuola secondaria e post-secondaria (2,4%), il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari (1,9%).
    Guardando ai settori, nella sanità e nell'assistenza sociale è stato riscontrato il 57,7% di denunce, nella pubblica amministrazione il 23,1%, nel noleggio e nei servizi alle imprese l'11,3%, nell'attività dei servizi di alloggio e ristorazione il 2,8%, nel commercio l'1,5%.
    Le classi di età più coinvolte sono 50-64 anni (43,7% dei casi), 35-49 anni (42,2%). A seguire 18-34 anni (13%) e oltre i 64 anni (1,1%).
    "Gli infortuni non Covid sono crollati nel 2020, anche perché l'attività lavorativa si è di molto ridotta", spiega Giuseppe Villani, direttore della sede regionale di Aosta dell'Inail. In questo senso, "nella prima ondata circa il 90% degli infortuni erano legati al Covid-19".
    Nei primi 11 mesi dell'anno l'unica denuncia di infortunio mortale, relativa a un farmacista titolare di attività, non ha riguardato un assistito Inail.

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