Durante il lockdown per il Covid si sono quasi dimezzati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i ricoveri per ictus cerebrale presso la stroke unit dell'ospedale di Perugia. Fenomeno che ha riguardato soprattutto i pazienti con sintomi minori legati ai cosiddetti attacchi ischemici transitori. Calo di accessi registrato praticamente in tutte le strutture italiane e del mondo.
L'attività presso la stroke di Perugia - che opera nell'ambito della struttura di Medicina interna e vascolare diretta dal professor Giancarlo Agnelli - è stata scelta per documentare il fenomeno dal programma "Bbc story works" della rete televisiva di Londra.
Secondo i medici del Santa Maria della Misericordia il minore ricorso alle cure ha rappresentato un "rischio notevole" per la salute dei pazienti, perché fino al 30% dei soggetti affetti da ictus lieve può peggiorare nei giorni successivi e rimanere invalido e fino al 15% di quelli con attacco ischemico transitorio possono avere un ictus più grave nel mese successivo, con il rischio più elevato nelle prime 48 ore senza una adeguata terapia iniziata precocemente. "Purtroppo, il timore generato della pandemia Covid e la percezione che l'ospedale stesso potesse essere fonte di contagio e di infezione sono probabilmente da ricercare tra le cause di questo fenomeno" ha spiegato la dottoressa Valeria Caso, past president della European stroke organization.
La Bbc ha raccolto testimonianze di medici ed infermieri della stroke unit e del pronto soccorso su quanto successo durante il lockdown, ma anche di una paziente che è stata sottoposta a terapia di rivascolarizzazione nella fase acuta di un ictus molto grave (terapia che ha portato al pieno recupero delle funzioni motorie e cognitive).
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