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Riunito il Tavolo verde con la Regione e le associazioni

Riunito il Tavolo verde con la Regione e le associazioni

Evidenziati le criticità e i 'grandi sforzi' fatti

PERUGIA, 14 marzo 2024, 18:09

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le principali associazioni del mondo agricolo hanno partecipato al Tavolo verde convocato dall'assessorato all'Agricoltura della Regione Umbria, sottolineando le cose buone ma anche le criticità da affrontare ancora, mettendo in evidenza il "grande sforzo fatto" con la conferma di oltre 500 milioni di euro risorse decisive per il settore.
    "Grazie ad una interlocuzione costante e ribadendo le nostre posizioni - ha affermato il presidente di Confagricoltura Fabio Rossi - siamo stati sempre chiari nelle nostre posizioni anche prima di questi momenti di tensione che sta vivendo il settore agricolo".
    In merito ai problemi di produzione e trasformazione, Rossi ha voluto poi sottolineare l'importanza del made in Italy "da difendere attraverso la tracciabilità". "Come agricoltori - ha proseguito - dobbiamo proteggere i nostri raccolti, incidendo su quello che impedisce di fare normale attività. La Legge regionale del 2019 su acquiferi sensibili sta creando problemi insormontabili per chi fa allevamento perché non si possono spandere liquami e quindi non si può fare attività e si deve quindi intervenire".
    Molto si è parlato di Zootecnia come unico presidio rimasto nelle colline. "Le filiere come olio, vino, luppolo e nocciolo - ha detto ancora Rossi - sono fondamentali ma questo comparto ha problemi di disponibilità di risorse e liquidità. Le aziende stanno riducendo capi bestiame e quindi impoverendo il settore.
    Pertanto, va applicata anche qua la logica della sostenibilità altrimenti si manda in difficoltà l'agricoltura delle aree montane. Se l'agricoltura non ha responsabilità per le tematiche ambientali non può pagare l'agricoltura".
    E tornando alle filiere il presidente di Confagricoltura ha concluso: "per farle andare più spedite vanno affrontati aspetti, come la finanziabilità degli impianti agricoli, che altrimenti se non risolti ne bloccano il buon esito".
    È tornato a parlare di zootecnia anche il presidente di Coldiretti Albano Agabiti, evidenziando come questa rappresenti più di un terzo del pil agricolo della regione e per questo motivo anche in questo caso "devono uscire prima possibile bandi di filiera".
    Agabiti spera anche nella riassegnazione delle risorse, "visto che nelle graduatorie precedenti poche imprese ne avevano prese la maggior parte". "Anche in questa programmazione - ha rilevato - ci avete ascoltato per mettere dei tetti che potevano comunque essere ancora più abbassati". In questi momenti di difficoltà per le imprese, secondo il presidente Coldiretti "è anche necessario agire sull'accesso al credito, con il supporto della finanziaria della Regione". Ed ora che per l'andamento climatico "devastante" si parla di stato di calamità, Coldiretti chiede anche da parte della Regione "una azione politica forte per farlo riconoscere su tutte le strutture e su tutto territorio", così come chiede "la sospensione delle rate dei mutui".
    Anche la Cia, con l'intervento del presidente Matteo Bartolini, ha ribadito l'importanza della tracciabilità, della semplificazione e di una corretta valutazione preliminare dell'allocazione delle risorse per evitare "i fallimenti di alcune misure". Anche per lui al centro c'è la questione del credito a favore delle aziende agricole, "e soprattutto per il giovane che si insedia c'è bisogno di celerità nelle risposte, visto che in Umbria è sentito il problema del ricambio generazionale e dei terreni abbandonati".
    In merito alla filiera agroalimentare, il presidente Cia ha ricordato infine che "il 6% lordo ammazza l'azienda agricola e quindi bisogna far ottenere all'impresa il giusto guadagno anche perché senza materia prima si fa fatica a tenere insieme il settore".
   

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