"Sul Recovery fund nonostante le
indicazioni del ministro Amendola, non c'è ancora una risposta
definitiva sul ruolo delle Regioni, anche per le turbolenze con
cui è alle prese l'esecutivo nazionale": lo ha detto la
presidente umbra Donatella Tesei intervenendo in Assemblea
legislativa. "Comunque si tratta di un'impostazione
centralistica" ha aggiunto.
"Su un totale di 209 miliardi di valore del Recovery fund - ha
detto ancora Tesei -, solo 82 sono per nuove progettualità,
perché 127 miliardi di prestiti sono per opere già previste, per
non aumentare il debito pubblico. Le Regioni non dovrebbero
avere, attualmente, una quota da gestire autonomamente mentre va
ancora capita la dimensione del ruolo regionale sia nella fase
programmatoria sia attuativa. Stiamo chiedendo chiarezza al
Governo, il presidente Bonaccini ha chiesto un incontro diretto
ma ancora non è stato possibile, resta il punto interrogativo
sul ruolo delle Regioni. Per ora ciascuna Regione, su richiesta
del Governo, ha inviato alla Conferenza solo un compendio di
progetti cantierabili di ogni tipo, senza scelte di carattere
politico-strategico. La Conferenza delle Regioni ha quindi
mandato al Governo solo una serie di importi complessivi sulle
sei linee del piano desumibili dagli importi progettuali delle
Regioni. Non c'è stato alcun confronto politico strategico sui
progetti regionali, proprio perché mancano i cardini per
impostare questo ragionamento: il ruolo delle Regioni, se
programmatorio o solo attuativo, e se siano o meno destinatarie
di un quantum di fondi per le esigenze regionali, pur nelle
linee strategiche individuate. Se questa resta l'impostazione
del Governo, è un errore. Perché condividere con le Regioni e
gli enti locali questi progetti consentirebbe non solo di andare
verso scelte utili al Paese ma anche di poterle realizzare nei
tempi molto stretti previsti per il Recovery. Tutti i presidenti
delle Regioni ritengono utile che una parte delle risorse sia
loro affidata e poi vi siano progetti in accordo con quanto
viene stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni".
Per Tesei "occorre comunque preparare un'azione umbra che sia
adeguata". "Fare squadra - ha aggiunto - e individuare insieme
quali sono i progetti fondamentali. Darò il via a una fase di
concreto confronto con tutti, con la minoranza di quest'Aula, i
parlamentari, i sindaci e le parti sociali, per comprendere
quali progetti l'Umbria ritiene assolutamente strategici e
indispensabili e per questi fare tutto il pressing possibile a
Roma facendo squadra".
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