"La necessità del salvataggio
delle vite, tempestivo e rapido, è il principio condivisibile
che muove ogni investimento e ogni decisione politica in campo
sanitario. Fermo restando questo principio inviolabile, la
storia dell'elisoccorso regionale resta una bandierina che la
Regione ha voluto sventolare, investendo milioni di euro in una
operazione, invece di lavorare sull'assunzione di personale e
sull'abbattimento delle liste d'attesa": così la capogruppo del
Partito democratico in Consiglio regionale, Simona Meloni, che
"chiede più chiarezza e meno slogan sulla pelle dei cittadini".
"Abbiamo letto di un'inchiesta relativa alle selezioni del
personale - dice Meloni in una nota - e abbiamo anche letto
della mancanza delle strutture necessarie al suo corretto
funzionamento. Più che una inaugurazione in pompa magna, dunque,
sarebbe stata utile una corretta operazione verità, per
informare i cittadini della scelta e di quello che questo
investimento potrebbe portare come rinunce, con una coperta
economica della sanità sempre più corta. Il servizio infatti
funzionava, serviva semmai ampliare ad altri territori le aree
di volo e le piazzole di atterraggio. Ad oggi mancano ancora
troppe risposte, tra cui la gestione personale, il tipo di
retribuzione e l'avvio ufficiale del servizio.
Sull'emergenza urgenza, che si gestisce principalmente con
servizi di qualità a terra - conclude Meloni - questa Giunta
continua a non fare né scelte giuste né efficienti".
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