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Coldiretti Umbria chiede provvedimenti urgenti su costo energia

Coldiretti Umbria chiede provvedimenti urgenti su costo energia

"Per salvare i conti in rosso delle aziende agricole" sostiene

PERUGIA, 30 agosto 2022, 13:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Occorrono provvedimenti urgenti per salvare i conti in rosso delle aziende agricole e calmierare i costi, tutelando il sistema produttivo": è l'allarme lanciato da Coldiretti Umbria in riferimento agli "spaventosi" rincari delle bollette che colpiscono imprese e famiglie. Ricordando in una nota che la produzione agricola e quella alimentare in Italia assorbono "oltre l'11% dei consumi energetici industriali totali".
    "Il comparto alimentare richiede - spiega Coldiretti in una nota - ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro. Aumenti che riguardano l'intera filiera del cibo con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica.
    "Così non possiamo andare avanti - afferma Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria - e non ci possiamo permettere di aspettare i tempi lunghi della politica. Rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del made in Italy e della dieta mediterranea con le loro lavorazioni per conserve, succhi e derivati: dagli ortaggi ai legumi, dal vino all'olio, dai salumi e prosciutti Dop ai formaggi, dal latte alla carne fino alla pasta, dalla frutta alle passate di pomodoro usate su tutte le tavole italiane e all'estero.
    L'Italia è un Paese deficitario che importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l'alimentazione del bestiame e con l'esplosione dei costi dell'energia rischiamo di perdere quegli spazi di autonomia e sovranità alimentare che fino a oggi le imprese agricole italiane sono riuscite a difendere per il bene del Paese".
   

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