(ANSA) - PERUGIA, 18 GIU - "So che oltre a noi anche altre
persone hanno denunciato": parla di reazione positiva "con
messaggi di solidarietà e vicinanza" da parte della popolazione
di Villa Pitignano, una frazione di Perugia, il parroco don
Niccolò Gaggia che ha deciso di non permettere più di fare il
padrino o la madrina a battesimi a cresime a coloro che pur
essendo venuti a conoscenza di episodi di violenza tra i giovani
non denunciano. Lo ha detto rispondendo all'ANSA.
"Da alcuni mesi il nostro paese è al centro di fatti che
coinvolgono minori contro minori - ha detto ancora il parroco -
o contro gli adulti, da tentativi di dare vita a risse a
minacce. Ma anche insulti e altro nei confronti dei più piccoli,
fatti che tendono a destabilizzare i ragazzi del posto. La mia
reazione è stata quella di comunicare alla gente che l'impegno
per una vita cristiana è intrinseco con quella sociale. Qualora
uno veda dei fatti e non li denunci, seppure per comprensibile
paura, si fa in qualche modo complice. Non è più il momento in
cui ciascuno può guardare il proprio orto e soprattutto può
continuare a dire tengo i figli in casa per paura di quello che
accade fuori".
"Come diceva San Tommaso - ha detto ancora il parroco - la
Chiesa ha sempre avuto l'idea che la legge educa. Per questo ho
deciso che se qualcuno vede ma non denuncia o invita gli altri a
non farlo, e il parroco lo viene a sapere, gli venga interdetta
la possibilità di fare da padrino o madrina perché non può
essere d'esempio nella vita cristiana ai più piccoli. Il mio -
conclude don Niccolò - è un tentativo di educare in maniera
chiara la gente". (ANSA).
Parroco Perugia, denunce dopo il mio appello a farlo
"Non è più il momento di guardare proprio orto" dice don Gaggia
