(ANSA) - TERNI, 11 APR - Dopo due anni di pandemia l'azienda
ospedaliera di Terni vive ancora una situazione di "piena
emergenza", per questo "non ci sono le condizioni per poter
dichiarare che la prevista procedura di raffreddamento abbia
dato un esito positivo". Ad affermarlo è il segretario generale
della Fp Cgil di Terni, Giorgio Lucci, ricevuto insieme ad una
delegazione del sindacato di categoria dal viceprefetto vicario,
Andrea Gambassi.
Nella riunione - riferisce una nota della Cgil - i
rappresentanti sindacali hanno evidenziato come nonostante gli
incontri avuti con le direzioni aziendali dell'azienda
ospedaliera e della Usl Umbria 2, sollecitati dal prefetto dopo
l'avvio appunto della procedura di raffreddamento, "la
situazione non solo non sia migliorata, ma sia addirittura
peggiorata".
"Il pronto soccorso - ha riferito la Fp Cgil nell'incontro -
continua a subire una mole di lavoro improponibile, ma anche le
altre strutture vivono situazioni di grande criticità; letti nei
corridoi, malati Covid non più isolati in reparti specifici, ma
ricoverati nelle degenze istituzionali, reparti chiusi, attività
chirurgiche di media e bassa complessità che subiscono un nuovo
blocco".
Secondo la Fp Cgil "è ormai evidente che le direzioni
aziendali da sole non sono in grado di risolvere le criticità".
Per questo motivo la delegazione ha chiesto al viceprefetto di
promuovere un incontro a Terni tra l'assessore regionale Luca
Coletto, le organizzazioni sindacali del comparto e quelle della
dirigenza medica, affinché "possano rappresentare l'emergenza
che vive l'azienda e i professionisti che ci lavorano". (ANSA).
Fp Cgil, in ospedale Terni situazione è peggiorata
Sindacato in prefettura, ancora emergenza dopo due anni pandemia
