"L'istituto Prosperius
Tiberino sta vivendo un momento particolarmente difficile, a
causa della presenza di un importante focolaio di infezione da
Covid-19. Al 29 gennaio, secondo comunicazioni ufficiali della
dirigenza dell'istituto, erano 33 i pazienti e 23 gli operatori
positivi": a riferirlo è la Fp Cgil dell'Umbria, che esprime "la
propria vicinanza ai pazienti e agli operatori colpiti, sia in
maniera diretta che indiretta".
"Nel corso dei confronti tra le RSU e i vertici aziendali -
scrive il sindacato in una nota - abbiamo dovuto prendere atto
della decisione dell'istituto di ricorrere allo strumento della
cassa integrazione, quale soluzione temporanea per gestire il
personale attualmente non impiegabile".
La Fp Cgil esprime "preoccupazione" per le ripercussioni
economiche che subiranno i lavoratori posti in cassa
integrazione e "per i tempi incerti di ripresa delle attività,
unica condizione per riportare i lavoratori al più presto in
Istituto". "Per ripristinare un servizio di riconosciuta
eccellenza riabilitativa agli utenti - spiega il sindacato -
abbiamo formulato e formalizzato, in sede di confronto le nostre
proposte in termini di mitigazione degli effetti economici della
cassa integrazione e di disponibilità a creare percorsi
condivisi per riprendere rapidamente e in sicurezza tutte le
attività. Auspichiamo pertanto una rapida ed efficace
risoluzione delle criticità, attraverso un percorso che
coinvolga attivamente l'Istituto Prosperius Tiberino, nelle
componenti private e istituzionali presenti nel Cda, definendo
percorsi condivisi di protezione di una struttura che è e
rimane, una eccellenza in campo riabilitativo, attraverso una
interlocuzione costruttiva con i rappresentanti dei lavoratori,
a partire dalle proposte già formalizzate".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA