È tornato alla vita selvatica il
grifone (Gyps fulvus) rinvenuto ferito lo scorso 8 ottobre a
Laives dal Corpo forestale provinciale. L'avvoltoio è stato
liberato lo scorso fine settimana nella Riserva naturale
regionale del Lago di Cornino, in Friuli Venezia Giulia, dove
era stato trasportato dai forestali dopo le prime cure ricevute
dalla Clinica veterinaria Centro Storico di Bolzano.
Nel lungo periodo trascorso in Friuli, l'uccello è rimasto
in una grande voliera ed è stato nutrito con professionalità dai
volontari della cooperativa che gestisce e cura gli animali,
affiancati dal medico veterinario responsabile sanitario del
centro. Il periodo di riabilitazione Durante la cattività sono
state effettuate tutte le analisi e gli accertamenti del caso,
senza però che il grifone facesse registrare nessun tipo di
patologia o malattia in corso. Tra l'altro è stata approfondito
anche l'aspetto legato al saturnismo, la presenza cioè di piombo
nei tessuti degli uccelli che si nutrono di carcasse e che
dunque possono ingerire anche parti in piombo di animali
abbattuti. Le analisi, in questo caso, hanno fornito esito
negativo. Il grifone aveva volato per molti chilometri senza
riuscire ad alimentarsi adeguatamente ed era rimasto per troppo
tempo senza potersi cibare. Il rapace, debilitato e sottopeso,
era stato trovato nel giardino dal proprietario di un'abitazione
di Laives (leggi comunicato dell'ufficio stampa). In questo
periodo di cure, l'avvoltoio ha raggiunto quasi i 7,5
chilogrammi di peso, che per questo uccello sono più che
adeguati per affrontare la vita in libertà. L'esemplare, prima
della liberazione, è stato marcato con un anello metallico
fornito dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e da un
anello in plastica ad alta visibilità che permette anche da una
certa distanza, con l'ausilio di un cannocchiale, di individuare
il colore ed il numero dell'anello in modo tale da poter
individuare il grifone anche in mezzo ad altri avvoltoi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA