Organizzazioni e istituzioni
altoatesine hanno firmato un manifesto congiunto "contro le
povertà" in occasione della Giornata internazionale per
l'eliminazione della povertà. Il significato del plurale è
espicitato nel testo dell'appello. "Essere poveri - si legge -
non significa solo dormire sotto il ponte o passare la giornata
sulla panchina del parco. La povertà nascosta colpisce più
persone di quanto pensiamo. Chi è povero è costretto a ridurre
le spese della propria sfera vitale come quelle per l'alloggio,
l'istruzione, la salute ed il tempo libero. Alle difficoltà
finanziarie si aggiungono la pressione psicologica e la vergogna
di non essere in grado di stare al passo con gli altri. Inoltre
sono in aumento anche altre forme di povertà, come la solitudine
e l'emarginazione".
"L'esperienza dei servizi sociali e delle organizzazioni che
offrono aiuto dimostra che chiunque può esserne colpito.
Particolarmente a rischio sono i lavoratori a basso reddito, i
pensionati, le famiglie monogenitoriali, le persone socialmente
svantaggiate come i disabili o le persone affette da malattie
croniche, nonché i gruppi emarginati e gli immigrati", si legge
nel manifesto, in cui viene indicato anche come "prevenzione ed
assistenza efficaci non sono solo una responsabilità del settore
pubblico ma un compito che spetta a tutta la società".
I primi firmatari del manifesto, favorevoli alla creazione di
una rete con "un osservatorio che dovrebbe monitorare e
garantire la continuità ed il coordinamento delle misure di
prevenzione della povertà", sono Swr-Ea Economia Alto Adige -
Südtiroler Wirtschaftsring, il Centro di competenza per il
lavoro e le politiche sociali dell'Università di Bolzano,
Alleanza della Cultura, Federazione per il Sociale e la Sanità,
l'Istituto promozione lavoratori Afi-Ipl, il Gruppo Volontarius
e la Federazione ambientalisti Alto Adige.
Stamattina presso il Centro pastorale di Bolzano si è svolto
un convegno, "Tutti contro le povertà", organizzato dalla
Federazione per il sociale e la sanità con il patrocinio del
vescovo Ivo Muser e del governatore Arno Kompatscher.
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