In Trentino nel 2022 sono stati
erogati 195.479 trattamenti pensionistici a 145.277 soggetti
beneficiari (+1,1% rispetto al 2021). In media ogni pensione
ammonta a 15.804 euro, per una spesa complessiva pensionistica
pari a 3.089 milioni di euro, in aumento del 3,9% rispetto al
2021 - ma inferiore alla crescita dell'inflazione - e del 27,4%
rispetto a dieci anni fa. I soggetti beneficiari hanno percepito
mediamente 21.265 euro all'anno. Il dato emerge dal rapporto "La
spesa pensionistica in Trentino. Anno 2022" pubblicato
dall'Istituto di statistica della Provincia di Trento (Ispat).
L'incidenza dei trattamenti pensionistici erogati nel 2022 sul
Pil è del 12,9% su base annua (-0,8% rispetto all'anno
precedente).
Pensioni di invalidità, vecchiaia e anzianità e pensioni ai
superstiti rappresentano il 95,2% della spesa pensionistica
complessiva. Le pensioni assistenziali e le pensioni
indennitarie hanno un peso molto minore, rispettivamente del
3,6% e dell'1,2%.
Anche nelle pensioni si evidenzia un gap di genere
consistente, nonostante il numero di donne beneficiarie di
trattamenti pensionistici sia maggiore a quello degli uomini
(74.126 contro 71.151). Quando si parla di pensione di vecchia e
invalidità gli uomini percepiscono in media 23.519 euro, le
donne 13.980, con una differenza pari al 40,6% a sfavore delle
donne. Il divario scende invece per altre tipologie: per
l'invalidità è -29,3%, per l'assistenziale è -3,6%. Il 30,3% dei
titolari maschi riceve un reddito da pensione inferiore ai 1.500
euro, mentre per le donne questa quota supera più della metà
delle pensionate totali (60,2%). Le pensioni di importo
superiore ai 2.000 mensili incidono per il 33,2%: il 45% per i
maschi, il 22% per le donne.
Tra i beneficiari, il 52,9% ha un'età tra i 65 e i 79 anni,
ma c'è anche un 17,2% che ha tra i 40 e i 64 anni. Il 3% ha meno
di 40 anni. I redditi da pensione più elevati si registrano a
Trento e in Val d'Adige (24.369 euro), i più bassi in Val di
Cembra (19.073 euro).
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