Nel 2023 in Trentino sono stati
registrati più di 19 milioni di pernottamenti, il 70% dei quali
nelle strutture alberghiere, con una prevalenza di turisti
italiani (57,6%). Durante l'assemblea dell'Asat che si è svolta
nel pomeriggio di ieri sono stati ripresi i dati dell'ultimo
rapporto Ispat, che ha confermato che i numeri di arrivi e
presenze del 2023 hanno superato i valori del 2019 facendo
risultare lo scorso anno il migliore degli ultimi dieci. Buono
anche il dato sui pernottamenti dei turisti stranieri, aumentati
del 15,9% nel 2023 rispetto al pre-Covid.
Il presidente dell'Asat Giovanni Battaiola - si legge in una
nota - ha portato anche i dati della ricerca realizzata da
Trentino marketing attraverso la piattaforma TrustYou nel
periodo gennaio-dicembre 2023 per misurare la soddisfazione
degli ospiti. Su 360.000 recensioni, la quasi totalità (90%)
viene categorizzata come positiva.
"La categoria degli albergatori - ha ricordato Battaiola -
continua a vivere criticità nel reperimento del personale, anche
se rispetto allo scorso anno queste sono parzialmente
rientrate". Nel 2023 il settore ha registrato 47.214 occupati
tra commercio, alberghi e ristorazione, ma anche una forte
incidenza di dimissioni volontarie (oltre 4.500, il 18,1% del
totale delle dimissioni). "Pensiamo sia sbagliato ridurre tutto
a una questione economica", il commento di Battaiola. "È
fondamentale cambiare la narrazione che facciamo dell'impiego
nel nostro settore e, soprattutto, l'organizzazione delle nostre
aziende in modo da consentire, a chi lavora nel nostro comparto,
di ricercare un maggiore equilibrio ed un migliore bilanciamento
tra il tempo di vita e quello di lavoro".
Secondo Asat, la nuova previsione normativa che consente di
realizzare foresterie per un massimo di cinque anni in immobili
dismessi da almeno un anno non costituirebbe una risposta
efficace alla scarsità di alloggi per i collaboratori turistici.
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