"In provincia di Bolzano non
esiste ancora un luogo dedicato specificatamente a coloro che
sono rimasti colpiti in attentati di matrice antitaliana,
colpiti dalle schegge delle mine antiuomo o dalle raffiche di
armi leggere. Questa è la storia che va ricucita con quella che
ha portato all'autonomia: queste vittime sono state innocenti ma
allo stesso tempo inutili perché il percorso indicato dalla
Repubblica italiana portava in democrazia già verso la
riconciliazione". Lo afferma in una nota il deputato Alessandro
Urzì, coordinatore regionale di Fratelli D'Italia.
"Il vento del cambiamento - afferma - sia colto anche in
Alto Adige per riuscire a riconciliarsi con il passato, il che
nella giornata che ricorda a livello nazionale le vittime del
terrorismo significa riconoscere il sacrificio di coloro che
hanno pagato con la vita il radicalismo ideologico e le
tentazioni secessionistiche manifestatesi al confine con il
Brennero con oltre 500 attentati e oltre 20 uccisi".
"Oggi quelle vittime non meritano l'oblio ma il giusto
riconoscimento morale perché possono essere considerate i
mattoni solidi su cui oggi si fonda la convivenza. Ma devono
essere riconosciute da tutte le parti, il loro martirio fu per
la Repubblica italiana ma l'autonomia oggi deve essere proprio a
loro, soprattutto a loro, deferente e grata. Ci si aspetta
finalmente una parola chiara da parte di tutte le istituzioni
locali, non solo da chi lo ha sempre fatto come noi di Fratelli
d'Italia. È un passaggio obbligato in cui crediamo perché
crediamo nel profondo vento del cambiamento che sta
accompagnando il nuovo corso in Alto Adige", conclude Urzì.
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