Anche le melodie struggenti del
fado portoghese risuoneranno quest'anno tra le cime del Trentino
accanto alla world music e al repertorio classico, alla canzone
d'autore, al jazz e agli incontri in cui le note si fondono con
la letteratura. Il Festival I Suoni delle Dolomiti torna dal 28
agosto al 29 settembre con 18 concerti per un mese di emozioni
nelle Terre Alte tra scenari naturali mozzafiato in compagnia
degli artisti per condividere il piacere delle camminate alla
scoperta di un modo nuovo di gustare la musica.
"Il Festival è portatore di felicità. Se ripenso al primo
concerto al Rifugio Brentei mi emoziono ancora. Avevamo le idee
chiare e l'impronta è rimasta inalterata: il valore del limite e
il rispetto della montagna", dice Chiara Bassetti, ideatrice 29
anni fa con Paolo Manfrini di questi appuntamenti musicali
particolari. Mario Brunello, direttore artistico ormai da anni
della kermesse, sarà uno dei grandi protagonisti del cartellone
in cui spiccano Roberto Vecchioni, lo scrittore Paolo Cognetti,
il contrabbassista jazz francese Renaud Garcia-Fons, il
Gurdjieff Ensemble armeno con le sonorità che rimandano al
misticismo Sufi. "È musica alta in luoghi alti - dice Brunello
-. Le Dolomiti non si possono misurare in profondità. Bisogna
accettarle come sono ed entrare in simbiosi. Qui c'è lo spazio
che deve essere riempito di suoni e arrivare all' orecchio".
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