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I Suoni delle Dolomiti, un festival 'portatore di felicità'

I Suoni delle Dolomiti, un festival 'portatore di felicità'

Dal 28 agosto un mese di musica, emozioni e trekking tra le cime

TRENTO, 20 aprile 2024, 13:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche le melodie struggenti del fado portoghese risuoneranno quest'anno tra le cime del Trentino accanto alla world music e al repertorio classico, alla canzone d'autore, al jazz e agli incontri in cui le note si fondono con la letteratura. Il Festival I Suoni delle Dolomiti torna dal 28 agosto al 29 settembre con 18 concerti per un mese di emozioni nelle Terre Alte tra scenari naturali mozzafiato in compagnia degli artisti per condividere il piacere delle camminate alla scoperta di un modo nuovo di gustare la musica.
    "Il Festival è portatore di felicità. Se ripenso al primo concerto al Rifugio Brentei mi emoziono ancora. Avevamo le idee chiare e l'impronta è rimasta inalterata: il valore del limite e il rispetto della montagna", dice Chiara Bassetti, ideatrice 29 anni fa con Paolo Manfrini di questi appuntamenti musicali particolari. Mario Brunello, direttore artistico ormai da anni della kermesse, sarà uno dei grandi protagonisti del cartellone in cui spiccano Roberto Vecchioni, lo scrittore Paolo Cognetti, il contrabbassista jazz francese Renaud Garcia-Fons, il Gurdjieff Ensemble armeno con le sonorità che rimandano al misticismo Sufi. "È musica alta in luoghi alti - dice Brunello -. Le Dolomiti non si possono misurare in profondità. Bisogna accettarle come sono ed entrare in simbiosi. Qui c'è lo spazio che deve essere riempito di suoni e arrivare all' orecchio".
   
   

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