"Il problema più importante che ci
troviamo ad affrontare è la cybersicurezza, con una sempre
maggiore necessità di capacità di calcolo informatico per le
indagini. La criminalità organizzata già utilizza questi
sistemi, quindi per essere efficaci dobbiamo usare Ai e
algoritmi, e già lo stiamo facendo". Lo ha detto il procuratore
della Repubblica di Trento, Sandro Raimondi, in occasione del
convegno sul "Rischio infiltrazioni della criminalità
organizzata in Trentino: azioni di contrasto", organizzato dal
Commissariato del governo di Trento nel Palazzo della Provincia
di Trento.
Raimondi, che ha rilevato come la Procura di Trento sia in
possesso di uno dei computer più potenti esistenti, ha anche
rilevato come siano in corso indagini delicate per contrastare
infiltrazione della criminalità organizzata in Trentino, che
verranno divulgate nei prossimi mesi.
Il punto sullo stato dell'arte nell'attività di prevenzione è
stato invece fatto dal commissario del governo, Filippo
Santarelli, che ha parlato di un territorio "sano, che comunque
non deve abbassare la guardia". "In Trentino - ha specificato il
prefetto, ricordando il protocollo e osservatorio contro la
criminalità - abbiamo attivato 16 prevenzioni collaborative per
rischio o tentativo di infiltrazione, ma c'è una grande
attenzione anche nel settore alberghiero. La nostra è una terra
dove il tessuto economico è portato agli investimenti, con
situazioni che favoriscono gli interessi della criminalità
organizzata. C'è una rete che monitora ma c'è il bisogno del
contributo di tutti".
Per il presidente della Provincia di Trento, Maurizio
Fugatti, "in un territorio come il nostro, con 1,3 miliardi di
euro di investimenti in opere pubbliche e il 2,7% di
disoccupazione, è giusto creare gli anticorpi nei confronti dei
rischi e occasioni di attenzione ai pericoli".
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