I ricorsi pervenuti davanti alla
Corte di giustizia tributaria di primo grado di Trento nel corso
del 2023 sono stati 311, di cui 306 sono stati definiti nel
corso dell'anno. Per quanto riguarda il secondo grado, invece,
ne sono pervenuti 48 e sono state definite 52 controversie. Nel
complesso, i ricorsi hanno riguardato imposte per 120,5 milioni
di euro. I dati, in calo rispetto agli anni passati, sono stati
comunicati dal presidente, Fabio Biasi, nel corso della
cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della giustizia
tributaria, avvenuta nella sede dell'Agenzia delle dogane e dei
monopoli del capoluogo trentino.
A quanto riportato da Biasi, le controversie pendenti davanti
alla corte di giustizia di prima grado sono state 881 e 34 nel
secondo grado. Il valore delle imposte oggetto di ricorso nel
primo grado, al netto di sanzioni e interessi, è stato superiore
78 milioni, mentre quelle definite ha superato i 45,2 milioni di
euro. Per quanto riguarda il secondo grado, invece, i ricorsi
hanno riguardato imposte per oltre 42,5 milioni, mentre il
valore delle controversie definite è stato pari a 17 milioni di
euro.
Nel corso della sua relazione Biasi ha rilevato come il 2023
sia stato "l'anno di ripartenza e progressiva normalizzazione
dell'attività giudiziaria", svolta tuttavia "in una situazione
di cronaca carenza di organico, che nell'arco di pochi anni si è
ridotto drasticamente". "Sono estranee a questa giurisdizione
locale - ha però precisato il presidente - le criticità e le
inefficienze che sembrano affliggere altri uffici giudiziari del
restante territorio nazionale. Credo che ci siano le condizioni
per prevedere con ragionevole ottimismo a un buon andamento del
nuovo anno giudiziario".
Alla cerimonia erano presenti anche il nuovo presidente della
Corte di giustizia tributaria di secondo grado, Gabriele
Casalena, che assumerà a breve le funzioni, e il presiedere
della Corte di primo grado, Quirino Lorelli, entrato in servizio
lo scorso ottobre.
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