Nella città di Trento sono attivi
16 gruppi di controllo di vicinato, che coinvolgono 150
volontari su sei diverse circoscrizioni. Sono questi - si
apprende - i numeri del progetto di controllo di vicinato nel
capoluogo trentino, previsto da un apposito protocollo, e
presentati nell'ambito di un incontro sullo stato dell'arte del
progetto presieduto dal prefetto Filippo Santarelli.
"La sicurezza può avere vari contorni e non può essere
competenza di una sola istituzione: si tratta di problema che
riguarda tutti. È quindi auspicabile un sempre maggiore
contributo dei cittadini alla sicurezza partecipata e integrata,
nel rispetto e nella consapevolezza delle regole. Il protocollo
e la sua più ampia diffusione e divulgazione vanno in questa
direzione", ha detto Santarelli, esprimendo soddisfazione per
l'impegno di tutti gli attori coinvolti a vario titolo.
Secondo quanto emerso, i numeri dei volontari testimoniano la
volontà dei cittadini di collaborare alla costruzione di una
rete per una maggiore sicurezza sul territorio. "Quando si parla
di sicurezza, il rischio è che le richieste di partecipazione
dei cittadini si traducano in una volontà disordinata e confusa.
Il protocollo va nel senso di un approccio ordinato alla
dimensione della sicurezza partecipata e l'incontro odierno
costituisce una preziosa occasione di confronto", ha commentato
il sindaco di Trento, Franco Ianeselli.
All'incontro, assieme al prefetto e al sindaco, erano
presenti il questore Maurizio Improta, il comandante provinciale
dei carabinieri Matteo Ederle, il comandante della Polizia
locale Alberto Adami e Gianfranco Zarro per la Guardia di
finanza, oltre alla consigliera delegata Silvia Zanetti e ai
presidenti delle circoscrizioni interessate.
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