Nel 2022 in Trentino-Alto Adige
hanno trovato lavoro nella filiera agricola 46.486 lavoratori
provenienti da Paesi dell'Unione europea (di cui 31.833 uomini e
14.653 donne) e 7.489 lavoratori di Paesi extraeuropei (di cui
5.544 uomini e 1.945 donne), per un totale di 53.975 lavoratori.
Il dato Inps emerge dal primo Rapporto sui lavoratori immigrati
nell'agroalimentare, "Made in Immigritaly. Terre, colture,
culture", realizzato da Fai-Cisl e da Confronti.
Nel documento è contenuto anche un approfondimento sulla
provincia di Trento, con un successivo focus sulla val di Non,
curato dalla sociologa Serena Piovesan, dal titolo "Trentino:
dove l'immigrazione stagionale funziona ancora, ma tra sfide e
processi di mutamento". Dal 2012 al 2021 il numero di operai
agricoli impiegati nella provincia di Trento è aumentato da
20.868 lavoratori a 25.814 lavoratori. Ad aumentare sono state
soprattutto le forme di lavoro a tempo determinato (18.757 nel
2012, 23.783 nel 2021) rispetto a quelle a tempo indeterminato
(2.231 nel 2012, 2.233 nel 2021). Negli anni è aumentato anche
il numero di lavoratori provenienti da Paesi al di fuori
dell'Unione europea: erano l'8,7% nel 2012 e sono aumentati al
16,7% nel 2021.
Nel 2022 il Paese più rappresentato quando si parla di
lavoratori stranieri assunti nel settore agricolo trentino è la
Romania (57,5%), seguita dal Senegal (6,4%), dal Pakistan
(5,9%), dalla Polonia (5,7%) e dall'Albania (4,1%).
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