Giuseppe Talarico, produttore di
patate in Calabria, guarda amareggiato il tir carico di tuberi
già lavorati in arrivo dalla Germania: "Non si tratta solo del
Brennero, è da poco arrivata una nave cargo dall'Egitto, ma i
flussi sono quotidiani e pesanti. Questo provoca il collasso dei
prezzi e mette in difficoltà le imprese nazionali. Soprattutto
quando si tratta di prodotti extra Ue coltivati, anche in questo
caso, con prodotti che da noi non sono permessi". Calabrese
anche Francesco Bilardi, che produce frutta tropicale in
Calabria e che quasi è incredulo davanti al tir carico di
avocado che, provenienti dal sud Africa, hanno varcato il
Brennero provenienti dalla Moldavia: "Prodotti spesso raccolti
ancora a maturazione incompleta, che percorrono migliaia e
migliaia di chilometri e trattati senza dover sottostare alle
legittime e rigide normative nazionali: tutt'altra cosa rispetto
alla nostra frutta, fresca e curata".
Pietro Luca Colombo, presidente della federazione Coldiretti
Varese e cerealicoltore, denuncia "i prezzi in caduta libera del
grano che mettono a rischio il futuro della coltivazione in
Italia, perché le nostre imprese si trovano a dover sostenere
costi insostenibili di produzione. Vanno intensificati gli
accordi di filiera che premiano la qualità e va dato corso a
quanto già stabilito per legge, ovvero che i prezzi non possono
scendere mai sotto i costi di produzione".
Alcuni cercano soluzioni alternative, come Luca Raboni che,
da Macerata, ha deciso "di trasformare direttamente il grano in
pasta e farine, appoggiandomi a realtà di trasformazione sul
posto. Ma non può certo essere una soluzione applicabile per
tutti e su larga scala".
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