La Stazione forestale di Caldaro
ha sorpreso nella notte di oggi dei raccoglitori di aglio orsino
che raccoglievano illegalmente grandi quantità dell'erba
selvatica in un biotopo designato nel Comune di Appiano. "Si
trattava di una quantità molto grande, circa 20 chilogrammi", ha
spiegato Daniel Pedrotti, responsabile della Stazione forestale
di Caldaro. I raccoglitori abusivi di aglio orsino rischiano una
pesante sanzione amministrativa.
Negli ultimi giorni, in alcune zone sono state raccolte
ripetutamente grandi quantità di aglio orsino. La Ripartizione
Servizio forestale della Provincia ha quindi istituito un
servizio di controllo. "I controlli continueranno nelle prossime
settimane, sia di giorno che di notte", spiega Pedrotti.
L'Ufficio Natura ricorda che in Alto Adige la raccolta di
erbe selvatiche è regolamentata dalla legge. La legge di tutela
della natura (legge provinciale del 12 maggio 2010, n. 6)
regolamenta la raccolta di piante in Alto Adige e stabilisce
dove e quanto di quali specie può essere raccolto senza
danneggiare la natura. Una serie di specie rare e minacciate -
come elencato nell'Allegato B della Legge - e tutto ciò che
cresce all'interno di aree protette quali biotopi e monumenti
naturali non può essere raccolto in nessun caso.
Un esempio concreto è l'aglio orsino (Allium ursinum): è
raro in Alto Adige e cresce solo in poche località lungo l'Adige
e qualche suo affluente, le popolazioni più numerose sono
situate in biotopi dove la raccolta è di fatto vietata e sono
previste anche le relative sanzioni amministrative per le
raccolte illegali. "Purtroppo, questa regola viene
frequentemente disattesa, motivo per cui la specie è in Lista
Rossa classificata come minacciata, proprio a causa della
raccolta eccessiva", sottolinea Leo Hilpold, direttore
dell'Ufficio Natura. "D'altronde è facilissimo coltivare l'aglio
orsino in giardino o persino in vaso e lo si trova in molti
centri di giardinaggio. Quindi un appello urgente: astenetevi
dal raccogliere l'aglio orsino selvatico in Alto Adige, e
soprattutto evitate il raccolto illegale nelle aree protette", è
il monito di Hilpold.
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