La Corte d'assise d'appello di
Bolzano, presieduta dalla giudice Silvia Monaco e, a latere,
Michele Paparella, ha confermato la condanna all'ergastolo per
Mustafa Zeeshan, il pizzaiolo pakistano di 43 anni già
condannato alla massima pena in primo grado per aver ucciso la
moglie, Fatima, 28 anni, incinta di otto mesi.
Fatima venne presa a calci e poi soffocata nell'appartamento
di Versciaco dove si era trasferita col marito, la notte tra il
29 e il 30 gennaio 2020. Accolta, dunque, la richiesta della pm,
Donatella Marchesini (oggi sostituita in aula dal procuratore
generale Markus Mayr), mentre sono state respinte le richieste
della difesa: gli avvocati Federico Fava e Amanda Cheneri
avevano chiesto il rinnovo della perizia sul loro assistito (sia
quella psichiatrica, sia quella sui presunti disturbi del
sonno), sostenendo non fosse in grado di intendere e di volere
al momento dei fatti, e di considerare le attenuanti generiche
prevalenti rispetto alle aggravanti. Le motivazioni sono attese
tra 90 giorni.
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