Dal 2014 ad oggi, in Trentino, si
sono verificati otto attacchi all'uomo da parte di orsi, di cui
uno mortale. In sedici casi si sono verificati dei falsi
attacchi, senza ferimenti. Il dato, riportato dal responsabile
del Servizio foreste e fauna, Claudio Groff, è emerso durante la
conferenza di informazione chiesta dalle minoranze del Consiglio
provinciale di Trento.
Gli orsi rimossi sono complessivamente otto (tre maschi e
cinque femmine), di cui quattro esemplari ritenuti molto
confidenti e quattro considerati aggressivi perché protagonisti
di attacchi che hanno portato al ferimento di persone o, nel
caso del 26enne Andrea Papi, alla morte. In cinque casi i
plantigradi sono stati prelevati dall'ambiente naturale tramite
captivazione, in due tramite abbattimento. In un caso
l'esemplare è deceduto durante il tentativo di cattura.
Per quanto riguarda la prevenzione, sono previste diverse
azioni per contrastare l'avvicinamento degli orsi confidenti,
tra cui la riduzione delle fonti di richiamo nei centri abitati
e nelle zone più frequentate dall'uomo. In questo senso, lo
scorso anno la Provincia ha impegnato i gestori dei rifiuti a
elaborare un piano di sostituzione dei cassonetti con
contenitori di raccolta anti-orso nelle zone interessate, che
dovrà essere presentato entro quest'estate. Altre azioni
riguardano l'intervento con cani anti-orso e la discussione
attraverso lo sparo di pallini di gomma, che tuttavia, a detta
di Groff, registrano un "tasso di successo molto basso".
"Dal 2015 si è iniziato a insistere sull'uso dello spray
anti-orso perché diventasse uno strumento di prevenzione alla
portato di tutti. Dallo scorso anno è disponibile solo per il
corpo forestale", ha concluso Groff.
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