In relazione all'episodio di
violenza subita questa notte da una donna a Bolzano, Christine
Clignon, presidente dell'associazione Gea, lancia un appello a
tutte le donne, di rivolgersi ai centri antiviolenza della
propria zona.
"Come Gea - spiega Clignon - offriamo tre servizi: un numero
verde che è attivo 24 ore su 24, un centro d'ascolto
antiviolenza, a cui possono rivolgersi tutte le donne o le
persone che si sentono in pericolo e le case delle donne ad
indirizzo segreto, come rifugio temporaneo per le donne in
pericolo. Il centro antiviolenza funge da accompagnamento con
consulenze legali, con una valutazione del rischio e con un
percorso psicosociale. La valutazione del rischio avviene con
un colloquio con un'operatrice esperta del settore che valuta i
segnali d'allarme che la donna vive e quanto questi allarmi
siano ravvicinati, perchè la violenza cresce e aumenta nel
tempo", spiega la presidente di Gea. Qualora il pericolo sia
alto, le donne possono accedere alle case protette con indirizzo
segreto, dove mediamente stanno per sei mesi.
"Per quanto riguarda il percorso psicosociale esso rafforza
la rete fra familiari, amici, forze dell'ordine e addetti
antiviolenza attorno alla persona in pericolo, per garantire la
fuoriuscita in sicurezza dalle situazioni di pericolo", aggiunge
Clignon.
La presidente di Gea lancia un appello a tutte le persone in
pericolo, affinché si rivolgano ai Centri d'Ascolto Antiviolenza
della Provincia Bolzano: a Bolzano alla
Cooperativa GEA per la solidarietà femminile contro la violenza
(Numero verde
800 276433), a Merano all'Associazione Donne contro la violenza
(Numero verde
800 014008), a Bressanone al Comprensorio Val Isarco (800
601330) e a Brunico
al Comprensorio Val Pusteria (800 310303).
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