Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Uccisa durante lockdown: in appello esclusa premeditazione

Uccisa durante lockdown: in appello esclusa premeditazione

Confermata condanna ergastolo per operaio. L'omicidio nel 2020

MILANO, 24 marzo 2022, 16:52

Redazione ANSA

ANSACheck

Non fu premeditato l'omicidio di Alessandra Cità, tranviera di 47 anni uccisa con un fucile a pompa mentre dormiva dall'operaio 48enne Antonio Vena, nella tra il 18 e il 19 aprile 2020, durante il lockdown per il Covid, a Truccazzano, nel Milanese. Lo ha stabilito la Corte d'Assise d'Appello di Milano che, pur non riconoscendo l'aggravante della premeditazione ma solo quella del vincolo della relazione affettiva, ha comunque confermato la condanna all'ergastolo per l'imputato.
    Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 60 giorni. In primo grado la corte d'Assise di Milano aveva accolto la tesi del pm Giovanni Tarzia, secondo il quale l'omicidio era stato organizzato. Vena, difeso dall'avvocato Paolo Tosoni, era anche stato denunciato in passato da un'altra donna, la ex moglie: aveva tentato di speronarla con l'auto e in un'altra occasione la aveva anche picchiata con calci e pugni. Stando all'inchiesta, l'operaio e la vittima si conoscevano da molto tempo e avevano iniziato una relazione sentimentale circa 9 anni prima dell'omicidio. Nell'ultimo periodo vivevano a distanza: lui a Bressanone, in provincia di Bolzano, e lei nel comune dell'hinterland del capoluogo lombardo. A causa dell'emergenza coronavirus, Vena era in ferie forzate e da un paio di settimane viveva nell'appartamento insieme alla donna, che lo aveva ospitato in casa sua e che, però, voleva interrompere la relazione. "Voleva lasciarmi, l'ho ammazzata", aveva detto Vena ai carabinieri di Cassano D'Adda, poche ore dopo il delitto.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza