Casa Sebastiano, il centro di
riabilitazione socio sanitaria per persone autistiche con sede a
Coredo (Val di Non) e noto a livello internazionale per le
ricerche e le soluzioni all'avanguardia nello studio e nel
trattamento della specifica patologia, si arricchisce di un
nuovo strumento utile a stimolare e dosare l'attività motoria:
il giardino terapeutico. Un progetto che diventerà realtà nella
prossima primavera, auspicabilmente entro il 2 aprile, "Giornata
mondiale della consapevolezza dell'autismo", grazie al
finanziamento di Croce Rossa che in occasione di un breve
incontro ha messo nelle mani del presidente della Fondazione
Trentina per l'Autismo, Giovanni Coletti, un assegno da 45.000
euro.
Si tratta di una sorta di "percorso vita" sviluppato dagli
studenti del secondo anno della Scuola del design del
Politecnico di Milano che, ponendo al centro del processo
formativo i disturbi dello spettro autistico, hanno ideato
strumenti innovativi capaci di favorire un miglioramento della
qualità della vita delle persone con autismo e dei loro
famigliari grazie alla stimolazione dell'apprendimento di
abilità e competenze utili nella organizzazione e gestione delle
attività quotidiane.
"Sono soldi provenienti dai cittadini trentini - ha tenuto
a precisare Alessandro Brunialti, presidente del Comitato
provinciale di Trento della Croce Rossa Italiana - affidati alla
Cri perché possano essere proficuamente investiti in progetti di
utilità sociale e che, in questo caso, si è pensato di donare a
Casa Sebastiano per finanziare la realizzazione del giardino
terapeutico, uno strumento innovativo e utile per lo sviluppo
dell'attività motoria degli ospiti".
"Recenti studi suggeriscono che l'espressività clinica
dell'autismo includa anche deficit nell'apprendimento motorio e
nell'organizzazione del movimento - ha spiegato Giovanni Coletti
- deficit che in questi ambiti compromettono non solo le azioni
individuali ma anche le abilità motorie sociali: in questo
contesto risulta efficace l'utilizzo di strumenti per mediare le
attività motorie, come, appunto, un giardino terapeutico".
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