"La notizia del rinvio a giudizio
e della fissazione del processo per il 12 giugno davanti al
Tribunale militare di Roma conferma il grande lavoro
investigativo fatto dalla Procura Militare capitolina e in
specifico dai Pubblici Ministeri De Paolis e Masala. La morte
del capitano Marco Callegaro era stata tanto sbrigativamente,
quanto incredibilmente relegata a una questione privata e
familiare nel 2010". Lo dice in una dichiarazione l'avvocato
Andrea Speranzoni, difensore della vedova dell'ufficiale morto a
Kabul nel 2010, commentando la decisione del Gip del tribunale
militare.
"Il controllo di legalità faticosamente realizzato - prosegue
- ci parla e ci proietta in ben altro contesto e le indagini
sorte dal filone principale stanno continuando e hanno già
portato all'acquisizione di materiale investigativo di
straordinaria e inattesa importanza. Anche la recente morte del
tenente colonnello Muscogiuri addolora e pone degli
interrogativi a cui auspico venga data risposta".
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