/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dopo Turandot attori espongono striscione 'Stop genocidio'

Dopo Turandot attori espongono striscione 'Stop genocidio'

Sul palco del Teatro Goldoni di Livorno a fine spettacolo

LIVORNO, 28 aprile 2024, 21:11

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

'Cessate il fuoco Stop al genocidio' è la scritta sullo striscione esposto ieri sera sul palco del Teatro Goldoni di Livorno, al momento dei saluti e degli applausi conclusivi dell'opera lirica Turandot. Gli attori e i protagonisti dello spettacolo riuniti per ricevere gli apprezzamenti del pubblico hanno anche sventolato una bandiera palestinese oltre a esporre lo striscione.
    "Si tratta di uno striscione più volte esposto in molti altri teatri d'Italia - spiega il sindaco di Livorno Luca Salvetti - Posso solo dire, con fermezza, che la linea di questa amministrazione comunale è sempre stata la stessa, manifestata dal primo secondo dallo scoppio della guerra, e cioè quella di mostrare convintamente la bandiera della pace, anche quando qualcuno chiedeva a gran voce l'esposizione della bandiera dello stato di Israele. Il concetto di stop alla guerra e di ricerca della pace mi trova assolutamente d'accordo. Non, invece, su tutto il resto delle strumentalizzazioni politiche".
    Il candidato sindaco del centrodestra Alessandro Guarducci, che ha evidenziato l'episodio, parla di "antisemitismo, diffuso a piene mani in questo periodo da una certa parte politica.
    Questa situazione fa davvero paura", "solleciterò i parlamentari di centrodestra di manifestare le necessarie interrogazioni presso le sedi istituzionali. Sono d'accordo sul cessate il fuoco, ma perché non è stata esposta anche la bandiera di Israele accanto allo striscione?". Per Guarducci esiste "una pseudo-cultura che ,a quanto pare, vuole politicizzare a senso unico". La Comunità Ebraica di Livorno in una nota accusa che al Teatro Goldopni c'è stato "pregiudizio, mascherato da pacifismo, contro Israele" . Il Consiglio della Comunità definisce "vano il tentativo di 'giustificare' la farsa" dello striscione "andata in scena sul palco del glorioso Teatro Goldoni rifacendosi a 'precedenti' quali quelli del Teatro alla Scala di Milano o del San Carlo di Napoli: per quanto omissivi circa la necessità di liberare i civili israeliani rapiti, non recavano bandiere di parte e tanto meno farneticavano di 'genocidio'". "Improponibile - aggiunge la Comunità ebraica livornese - è poi il rifarsi alla 'bandiera della pace': non è questo quanto esibito al Goldoni, ad onta del Teatro e della Città, dove il richiamo non è stato all'arcobaleno, simbolo biblico della pace ripreso da quella bandiera, bensì pregiudizio, mascherato da pacifismo, contro Israele". Per la Comunità ebraica di Livorno "non è pacifismo perorare il cessate il fuoco esponendo la bandiera di una sola parte e accusando l'altra, indicibilmente, di 'genocidio' in spregio alla storia e alla verità", "non è pacifismo ignorare la sorte degli Israeliani e degli altri rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023, molti dei quali purtroppo assassinati", "e non è pacifismo voltarsi dall'altra parte o rifugiarsi in contorte e criptiche affermazioni, pur di non riconoscere gli stupri avvenuti e in atto sulle donne israeliane rapite; il commercio da parte di Palestinesi, quali macabri trofei, delle teste mozzate di vittime dell'aggressione di Hamas; i razzi, droni e missili che ad oggi, con la complicità di potenti alleati, piovono su Israele".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza