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Truffe a donne 90enni, arrestati falsi Cc e 17enne a Firenze

Truffe a donne 90enni, arrestati falsi Cc e 17enne a Firenze

Sono due episodi distinti. Giro di vite della polizia di Stato

FIRENZE, 16 marzo 2024, 17:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Arresti della polizia a Firenze in poche ore contro due distinti casi di truffe a anziani dove vittime sono state due donne di 90 anni.
    Due arresti di falsi carabinieri - sedicenti maresciallo e appuntato - sono stati fatti dai Falchi della Squadra Mobile rispetto alla truffa subita da una donna di 90 anni di Sesto Fiorentino. La polizia ha arrestato due giovani della Campania di 19 e 28 anni per truffa aggravata. Un finto maresciallo, secondo quanto ricostruito, avrebbe chiamato sul telefono di casa invitando la figlia e il genero della 90enne a andare a Firenze per ritirare in centro notifiche giudiziarie. La coppia è partita e nel frattempo, l'anziana, rimasta da sola, è stata contattata per la seconda fase del raggiro quando le hanno detto di consegnare denaro o gioielli a un appuntato per evitare il carcere alla figlia, che nel tragitto in città era stata responsabile di un incidente stradale: era una pura bugia ma la 90enne ci ha creduto e ceduto beni per 3.000 euro. Poi la polizia ha individuato i presunti responsabili. Stamani i Falchi hanno fatto riavere tutti i beni truffati alla 90enne che è stata ricevuta dal questore Maurizio Auriemma il quale l'ha omaggiata di una spilla raffigurante l'aquila d'oro, simbolo della Polizia.
    L'altro caso di truffa è stato scoperto dalla Polfer in un controllo alla stazione di Santa Maria Novella e ha portato a denunciare un 17enne, anche lui della Campania. La Polfer ha trovato il ragazzo con lo zaino carico di gioielli e denaro venerdì sera. Aveva 70 monili in oro del valore di 25.000 euro e una busta con 1.600 euro. Ma soprattutto addosso gli agenti gli hanno trovato un foglio di carta A4 che da successivi accertamenti è risultato firmato da una fiorentina di oltre 90 anni, proprietaria dei gioielli recuperati dalla polizia. C'era scritto qualcosa tipo "Io sottoscritta… accetto il fondo di garanzia di mio figlio… per il Tribunale…". Poco prima la donna, secondo quanto emerso, era stata contattata al telefono da un finto carabiniere che chiedeva soldi per evitare il carcere al figlio, come responsabile di un inesistente, mai successo incidente stradale.
   

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