Composta fino a ora da pochi
filari, la prima vigna urbana moderna di Firenze rinnova il suo
parco viti e vedrà mettere a dimora 700 nuove piante sulla
collina che sovrasta l'Arno adiacente al giardino dell'Iris e a
due passi da piazzale Michelangelo. Nome quest'ultimo dato alla
vigna, realizzata in terreni gestiti dall'azienda agricola donne
Fittipaldi di Bolgheri (Livorno), presieduta da Maria Fittipaldi
Menarini la quale, con le quattro figlie Carlotta, Giulia,
Serena e Valentina, si è lanciata nel 2021 nel progetto,
realizzato nella vecchia vigna che fa parte della sua dimora
fiorentina.
Le varietà sono state scelte con cura tra le toscane più
tradizionali, incluse quelle a rischio di estinzione perché poco
redditizie, ma di altissima qualità. L'aspetto tecnico è seguito
dall'agronomo Stefano Bartolomei e l'enologo Emiliano Falsini.
La vigna Michelangelo è costituita da 300 viti di Sangiovese
mentre 150 sono di Canaiolo, 100 di Foglia Tonda e altrettanti
di Pugnitello. Infine 50 viti sono di Colorino del Val d'Arno.
Per l'impianto è stata scelta la forma ad alberello e ognuno si
trova sui vertici di un quadrato che ha un'altra vite al centro,
come la faccia di un dado con il numero 5, per un aspetto
scenicamente spettacolare."Andiamo a realizzare - spiega
Bartolomei - un vigneto giardino, che dovrà essere perfettamente
integrato con l'ambiente circostante per mantenere inalterate le
caratteristiche del paesaggio". Ieri le barbatelle sono state
interrate nelle buche: daranno i primi frutti adatti alla
vinificazione solo fra tre anni, per raggiungere poi il vertice
della qualità molto dopo. L'appuntamento è per la vendemmia 2027
con la produzione della prima botte di vino, da cui "si
ricaveranno - spiega Maria Fittipaldi Menarini - circa 700
bottiglie da vendere sul mercato internazionale tramite aste con
finalità benefiche di sostegno sociale. Il fine della vigna non
è comunque solo il vino, ma il rapporto che si crea tra uomo,
terra e aria, un rapporto che ridimensiona la sterilità del
cemento e dell'asfalto con la ricerca di un rispetto reciproco".
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