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Morte Rossi, relazione finale Commissione chiusa con dubbi

Morte Rossi, relazione finale Commissione chiusa con dubbi

Il testo è stato inviato alle Procure di Siena e di Genova

SIENA, 15 settembre 2022, 20:04

Redazione ANSA

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. - RIPRODUZIONE RISERVATA

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La relazione finale approvata dalla Commissione parlamentare sulla morte di David Rossi si chiude con dubbi sui fatti che portarono al decesso del capo comunicazione di Mps deceduto precipitando da Rocca Salimbeni nel 2013. "Le conclusioni medico-legali offerte dal collegio peritale consentono di escludere che la morte possa essere stata determinata, in tutto o in parte, da cause precedenti alla precipitazione o da azioni violente avvenute in altri luoghi", si legge nel testo. I commissari scrivono anche che "la causa di natura medico legale della morte di David Rossi deve essere individuata nei politraumatismi e nelle lesioni scheletrico-fratturative e viscerali, diretta conseguenza della precipitazione e dell'impatto al suolo del corpo". Tuttavia molti sono i dubbi che emergono dalla relazione dei parlamentari. "Non tutte le lesioni riscontrate sul corpo sono riconducibili alla precipitazione", scrivono ancora i commissari ritenendo "che non possa condividersi il giudizio espresso dal medico legale Mario Gabbrielli in occasione della prima indagine del 2013, in cui "si sostiene che la compatibilità delle lesioni refertate con un gesto suicidario possa definirsi come 'piena'".
    Sempre la commissione rileva "che non sono emersi elementi di natura medico-legale per poter ricondurre in modo certo l'origine delle lesioni al volto" di Rossi "alla fase preparatoria della precipitazione" come prospettato nella seconda indagine del 2016.
    Per i commissari David Rossi, la sera del 6 marzo 2013 poteva essere salvato. "Una tempestiva azione di soccorso - sottolineano nella relazione finale - avrebbe potuto evitarne la morte. In altri termini, può presumersi che David Rossi, qualora fosse stato tempestivamente soccorso durante i primi momenti di una agonia durata ben 20 minuti, sarebbe potuto rimanere in vita".
    Per i commissari, che per 14 mesi hanno indagato sulla morte dell'ex manager approfondendo le incongruenze della vicenda, allo stato attuale "la maxi-perizia" dei reparti speciali dei carabinieri "rimane un punto fermo, di fondamentale valore per l'inchiesta parlamentare ormai conclusa". La maxi-perizia aveva confermato il suicidio come dinamica della morte, tuttavia il lavoro della Commissione si chiude con diversi dubbi e anche per questo i commissari hanno trasmesso la relazione alle procure di Siena e Genova.
   

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