Sarà dedicata ai Macchiaioli la
grande mostra autunnale di Palazzo di Blu di Pisa, in programma
dall'8 ottobre al 26 febbraio prossimi. Prodotta e organizzata
da Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre, con il contributo di
Fondazione Pisa, a cura di Francesca Dini, l'esposizione 'I
Macchiaioli', ripercorre l'evoluzione e insieme rivoluzione dei
Macchiaioli, che hanno dato vita a una delle più originali
avanguardie nell'Europa della seconda metà del XIX secolo.
L'esposizione raccoglie oltre 130 opere, per lo più
provenienti da collezioni private, solitamente inaccessibili, e
da musei come le Gallerie degli Uffizi, il Museo della Scienza e
della tecnica di Milano, la Galleria d'arte moderna di Genova e
la Galleria Nazionale d'arte Moderna di Roma. Il movimento dei
Macchiaioli, si spiega da Palazzo Blu, è diventato popolare,
arrivando a un pubblico più vasto, "oltre 50 anni fa grazie
all'ormai storica mostra di Forte Belvedere a Firenze: sulla
loro arte molto si è detto e rappresentato, senza mai però
riuscire a restituire appieno quella visibilità internazionale
che spetta loro, soprattutto perché la competizione con
l'Impressionismo francese". Il termine che rappresenta il
movimento artistico, si ricorda, fu coniato nel 1862 da un
recensore della Gazzetta del Popolo, che così definì quei
pittori che intorno al 1855 avevano dato origine a un
rinnovamento in chiave antiaccademica della pittura italiana in
senso realista. L'accezione era dispregiativa e giocava su un
particolare doppio senso: darsi alla macchia (agire
furtivamente, illegalmente). L'esposizione a Palazzo Blu,
articolata in 11 sezioni, racconta l'avventura di un gruppo di
giovani pittori progressisti, toscani e non, che prendendo le
distanze dall'istituzione accademica nella quale si sono formati
in breve tempo scrissero "una delle più poetiche e audaci pagine
della storia dell'arte non solo italiana".
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