/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ristoratori,riaprire salto nel buio

Ristoratori,riaprire salto nel buio

'Poco tempo per studiare linee', locali chiusi in centro storico

FIRENZE, 17 maggio 2020, 18:57

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La gran parte dei ristoranti del centro storico fiorentino non riaprirà domani mentre quelli delle zone residenziali e periferiche stanno studiando le applicazioni del decreto per valutare se sono attuabili o meno.
    Lo annuncia il gruppo Ristoratori Toscana, che su facebook conta 9mila adesioni, lamentando poco tempo a disposizione per esaminare le indicazioni del governo e la loro applicazione", e considerando perciò la riapertura domani "un salto nel buio".
    Dai ristoratori anche un "secco no alla obbligatorietà di distanze di 4 metri quadrati tra le persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare", perché, "nelle case sono ammesse cene di gruppo di amici e non nei ristoranti?". I ristoratori chiedono che "la responsabilità penale del datore di lavoro venga rivista: come fa a sentirsi sicuro di essere in grado di prevenire un contagio quando nemmeno gli ospedali in molti casi sono stati in grado di farlo? Non abbiamo ancora chiaro cosa dobbiamo fare chi riaprirà lo farà per la disperazione".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza