San Benedetto Val di Sambro,
sull'Appennino bolognese, ha commemorato con una cerimonia il
33/o anniversario della strage del Rapido 904. Alle 19.08 di
domenica 23 dicembre 1984 un ordigno sistemato nella nona
carrozza del treno esplose con una carica radiocomandata, mentre
percorreva i 18 km della galleria Direttissima, tra le stazioni
di Vernio (Prato) e San Benedetto. Luoghi non distanti da quelli
dell'attentato al treno Italicus, il 4 agosto di dieci anni
prima, che fece 12 morti e 48 feriti.
La bomba sul 904 provocò 16 morti e 267 feriti: il treno era
partito alle 12.55 dal binario 11 di Napoli Centrale diretto a
Milano, carico di persone in viaggio per le feste natalizie. I
soccorsi furono difficili, con il convoglio fermo dentro al
tunnel e i collegamenti radio in tilt.
Il boss Totò Riina, morto poco più di un mese fa a Parma, era
l'unico imputato a Firenze al processo d'appello sulla strage,
con l'accusa di esserne mandante. In primo grado Riina era stato
assolto.
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