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In evidenza
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(di Benedetta Guerrera) (ANSA) - WASHINGTON, 25 GIU -
"Colpevole di cospirazione per ottenere e diffondere
informazioni sulla difesa nazionale". Poche e tuttavia pesanti
parole per mettere fine a un calvario giudiziario durato 14
anni. Julian Assange si è dichiarato colpevole davanti alla
giustizia americana nel tribunale di Saipan, sulle Isole
Marianne Settentrionali, territorio Usa nell'Oceano Pacifico.
L'ammissione del 52enne fondatore di Wikileaks faceva parte del
procedimento del patteggiamento concesso dal presidente
americano Joe Biden, che gli ha permesso di partire per la sua
Australia da uomo libero. Abito scuro, cravatta ocra, i capelli
bianchi pettinati all'indietro, secondo i giornalisti presenti
in aula Assange era calmo e di buon umore. Dopo essersi
dichiarato colpevole ha persino scherzato con la giudice Ramona
Manglona che stava "aspettando l'esito dell'udienza per
ritenersi soddisfatto". Poi è stato condannato a cinque anni e
due mesi, esattamente il tempo già trascorso nel carcere di
massima sicurezza vicino Londra. Un rito necessario ma formale,
tanto più che l'australiano ha firmato il patteggiamento il 24
giugno nel Regno Unito, prima di salire sul jet privato pagato
con una raccolta fondi da oltre mezzo milione di dollari. "L'ho
letto a fondo", ha dichiarato a proposito dell'accordo. E quando
il giudice gli ha chiesto cosa avesse fatto per commettere il
reato di cui è accusato, Assange ha risposto: "Ho incoraggiato
la mia fonte a fornire informazioni classificate al fine di
pubblicarle. Credo che il Primo emendamento protegga tale
attività...". Il fondatore di Wikileaks non ha quindi rinunciato
a togliersi un sassolino dalla scarpa, sottolineando che a suo
parere "il Primo emendamento e l'Espionage act sono in
contraddizione tra loro, ma accetto che sarebbe difficile
vincere una causa del genere date tutte queste circostanze". La
moglie Stella ha ammesso che "non erano sicuri fino alle ultime
24 ore che ciò stesse realmente accadendo". WikiLeaks ha
annunciato su X che Assange partirà per l'Australia nelle
prossime ore, aggiungendo che il patteggiamento "non avrebbe mai
dovuto esserci". Il governo di Canberra, che da mesi faceva
pressione su Washington per arrivare a questa conclusione, ha
affermato che il caso "si è trascinato troppo a lungo". Il
premier Anthony Albanese ha definito "uno sviluppo gradito"
l'accordo raggiunto tra la giustizia Usa e Assange.
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