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In evidenza
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Il calcio del fucile contro la spalla
e il dito che accarezza il grilletto. Un respiro profondo prima
di esplodere il primo dei quattro colpi destinati al bersaglio
rosso a trecento metri di distanza. Poi la corsa verso il
successivo riparo e l'ennesima raffica di colpi. L'addestramento
dei tiratori scelti curdi parte dal poligono di tiro di
Benaslava, a poche decine di chilometri da Erbil, nel Kurdistan
iracheno. Al loro fianco ci sono i militari italiani della
missione Prima Parthica, tra i più esperti sniper delle forze
armate che consentiranno a 12 soldati peshmerga di migliorare e
affinare le proprie abilità di tiro. Nella piccola cava, che
sorge all'interno di una delle due aree addestrative a
disposizione degli istruttori italiani, si ritrovano ogni
mattina i soldati peshmerga. Al loro fianco le armi che, per un
mese intero, li affiancheranno durante il training. "Ogni fucile
- spiega il comandante del team di addestramento italiano -
andrà personalizzato in base alle peculiarità di ogni soldato.
Ci sono numerose variabili che agiscono sul tiro e che ogni
soldato può modificare a piacimento in base alle proprie
peculiarità e caratteristiche". A questo si aggiunge poi la
difficoltà di trovare posizione e concentrazione adeguati alla
situazione. L'esercitazione, infatti, è dinamica e vede i
soldati correre da un riparo all'altro per poi stendersi a terra
e mirare verso i bersagli. Ci si muove sempre in coppia, con lo
spotter al fianco dell'aspirante tiratore. È lui a "guidare" lo
sniper prima del tiro, controllando vento, distanza ed eventuali
disturbi esterni che potrebbero influenzare la traiettoria del
proiettile. La respirazione e la concentrazione fanno il resto.
"La cosa più difficile - spiegano gli istruttori - è quella di
trovare il setting giusto con l'arma. Il nostro obiettivo è
quello di aiutare gli allievi in questo percorso e poi
monitorare i loro miglioramenti nel tiro". Sono diverse
centinaia i soldati peshmerga che negli anni hanno ottenuto
l'attestato di tiratore scelto consegnato dai militari italiani.
Solo lo scorso anno ne sono stati 143. L'addestramento dei
tiratori scelti è, comunque, solo uno dei campi nei quali opera
la missione Prima Parthica. A Benaslava, oltre agli sniper,
vengono organizzati corsi per il combattimento nei centri
abitati, per il soccorso militare e per la lotta agli ordigni
esplosivi improvvisati. Ma anche training per il soccorso
militare, per le operazioni antisommossa e per quelle contro la
minaccia chimica, radiologica e nucleare. Corsi che sono
replicati anche ad Atrush, nel nord del Kurdistan, dove però in
aggiunta viene implementato un addestramento specifico per il
combattimento in montagna.
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