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In evidenza
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Gli Usa "non hanno alcun diritto
per interferire nel mar Cinese meridionale": è il commento del
portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian,
rilasciato a poche ore dai giudizi espressi dal segretario di
Stato americano Antony Blinken, secondo cui gli Usa mantengono
gli impegni "blindati" sulla difesa delle Filippine dagli
attacchi armati nel mar Cinese meridionale. "Gli Stati Uniti non
sono una parte sulla questione del mar Cinese meridionale e non
hanno alcun diritto per interferire in questioni marittime che
riguardano la Cina e le Filippine", ha aggiunto Lin nel briefing
quotidiano. In risposta all'affermazione di Blinken sulle
"azioni provocatorie" di Pechino nel mar Cinese meridionale, Lin
ha avvertito che la cooperazione militare tra Stati Uniti e
Filippine "non deve minare la sovranità e i diritti marittimi
della Cina, né fornire una piattaforma per le rivendicazioni
illegali delle Filippine". Pertanto, Pechino "continuerà ad
adottare le misure necessarie per difendere fermamente la
propria sovranità territoriale e i diritti marittimi e mantenere
la pace e la stabilità" nelle acque contese. Pechino rivendica
la sovranità su quasi la totalità del mar Cinese meridionale,
ignorando le analoghe pretese di diverse nazioni del sudest
asiatico, comprese le Filippine, e una sentenza dell'Arbitrato
internazionale che ha dichiarato nel 2016 come la sua posizione
fosse infondata. Blinken, dopo aver partecipato alla
ministeriale del Summit for Democracy di Seul, si è spostato a
Manila dove ha tenuto la sua seconda visita da quando il
presidente Ferdinand Marcos Jr è entrato in carica nel 2022,
parte di un breve tour in Asia per rafforzare il sostegno Usa
agli alleati regionali contro le pressioni cinesi, prima di
spostarsi in Medio Oriente con tappe in Arabia Saudita ed Egitto
per discutere l'ipotesi del cessate il fuoco nel conflitto tra
Israele e Hamas.
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