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In evidenza
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Le associazioni, "fra cui Animenta,
l'Unione degli Studenti Universitari e la Rete degli studenti
medi, e tanti professionisti sanitari, oggi manifestano nelle
piazze di 28 città "per chiedere investimenti strutturali e
l'inserimento nei nuovi Lea dei disturbi del comportamento
alimentare come capitolo autonomo. Cittadinanzattiva si unisce
all'appello". Lo sottolinea l'associazione in una nota. "Il
Ministro della Salute Schillaci - specifica Anna Lisa Mandorino,
segretaria generale di Cittadinanzattiva - ha annunciato lo
stanziamento di 10 milioni di euro da destinare alle Regioni,
per i percorsi di cura per chi soffre di disturbi del
comportamento alimentare. Un segnale importante, ma temiamo
davvero troppo poco rispetto ai bisogni di centinaia di migliaia
di ragazze e di ragazzi, un numero in forte aumento e in età
sempre più giovane, che spesso si scontrano con tempi lunghi per
la prima diagnosi e con le successive cure integrate di cui
necessitano, perchè centri specializzati e professionisti
pubblici sono pochi e presenti solo in alcune zone di Italia". I
pazienti attualmente in cura sono circa 22 mila, ma quelli
affetti da DCA si stima siano più di 3 milioni; solo nel 2023 si
sono registrati quasi 4000 decessi legati a queste patologie.
Centoventisei le strutture pubbliche censite nel 2023
dall'Istituto superiore di sanità, delle quali 63 nelle regioni
del Nord, mentre al Centro se ne trovano 23, di cui 8 nel Lazio
e 6 in Umbria, e 40 sono distribuiti tra il Sud e le Isole, tra
cui 12 in Campania e 7 in Sicilia. "Nell'immediato - aggiunge
Mandorino - chiediamo alle Regioni di agevolare la mobilità
sanitaria di chi soffre di disturbi del comportamento alimentare
e non trova risposte sul proprio territorio, in attesa di misure
ed investimenti duraturi per ampliare in tutta Italia il numero
dei centri pubblici e ambulatori specializzati e dotarli del
personale necessario. Per questo chiediamo che il Governo
attuale faccia un passo più avanti con la previsione di
investimenti strutturali e di lunga durata". "Il nostro è un
appello - conclude - perché si faccia tutto il possibile per
venire incontro alle esigenze di cura di tante giovani persone
che oggi combattono con patologie ancora poco conosciute e
purtroppo spesso sottovalutate e stigmatizzate."
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