Una settimana dopo le tensioni con le
forze dell'ordine, gli studenti torinesi tornano a manifestare
per Lorenzo Parelli, il 18enne morto durante uno stage aziendale
in un incidente sul lavoro a Udine. Sono un migliaio i giovani
che si sono radunati in piazza XVIII Dicembre e che stanno per
dare vita a una 'passeggiata consapevole', come la
manifestazione è stata ribattezzata dopo gli incontri di ieri in
Questura e Prefettura perché le attuali norme per contenere la
pandemia, col Piemonte in zona arancione, vietano i cortei. Per
verificare il rispetto del diritto di manifestare in piazza sono
presenti, con tanto di pettorine, anche gli osservatori di
Amnesty International. "Per noi questo è un corteo vero e
proprio - rivendicano gli studenti scesi in piazza questa
mattina - Siamo determinati a ricordare che di lavoro e scuola
non si muore". Concetto ripreso nello striscione in testa al
'serpentone', che dovrebbe raggiungere il Campus Einaudi
passando nei pressi della sede regionale del Miur e dell'Unione
Industriale. "Siamo in piazza per Lorenzo. Vogliamo diritti, non
le scuole azienda - sottolinea Simon Vial, dirigente nazionale
del Fronte Gioventù Comunista - Le manganellate della scorsa
settimana non ci hanno scoraggiato e oggi siamo tornati in
piazza". In coda anche lo striscione della Fiom.
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