Dopo una serata di scontri e forti
tensioni tra manifestanti e polizia a Beirut, di fronte alla
sede della contestata Banca centrale, è cominciato oggi in tutto
il Libano il "giorno della rabbia", uno sciopero di protesta
indetto inizialmente dal sindacato degli autisti di mezzi
pubblici e a cui hanno poi aderito molte altre figure
professionali. Si protesta per il nuovo aumento dei prezzi di
prima necessità, come benzina e pane, a seguito dell'ennesima
svalutazione della lira locale. Un dollaro statunitense è ora
scambiato con 33 mila lire, mentre solo due anni fa un dollaro
valeva 1.500 lire al cambio fisso. Per tutta la giornata di
oggi, le scuole, le università e le banche rimarranno chiuse,
mentre gli autisti di mezzi pubblici bloccheranno le principali
strade in tutto il Libano, interrompendo la circolazione. Ieri
sera decine di manifestanti hanno protestato di fronte alla sede
della Banca centrale a Beirut e si sono verificati scontri
prolungati con le forze dell'ordine. Altri incidenti potranno
verificarsi oggi a Beirut e in altri epicentri della protesta.
Il Libano vive dall'autunno del 2019 la sua peggiore crisi
finanziaria degli ultimi decenni. Il governo ha annunciato
default nel marzo del 2020. E sono in corso negoziati tra le
autorità libanesi e il Fondo monetario internazionale per
studiare misure per salvare la disastrata economia del paese.
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