I carabinieri stanno rimuovendo
anche i "simboli della venerazione" disseminati lungo i decumani
di Napoli dopo l'omicidio del 'baby boss' Emanuele Sibillo,
"ES17", ucciso in un agguato nell'estate 2015 durante una guerra
a colpi di arma da fuoco con la famiglia Buonerba. I militari
sono andati al civico 26 di via Santissimi Filippo e Giacomo,
dove risiede la famiglia del baby boss e stanno rimuovendo
alcuni oggetti posti in un altare dedicato alla Madonna, tra cui
un'opera raffigurante la testa di Emanuele Sibillo che si trova
davanti all'ingresso delle abitazioni. Momenti di tensione,
subito sedati dalle forze dell'ordine, si sono avuti quando uno
della famiglia Sibillo si è opposto dicendo che quella era una
proprietà privata. Nei Decumani sono perfettamente visibili, sui
muri, le scritte inneggianti il clan e il simbolo del 'baby
boss' ucciso, "ES17": una si trova proprio nella via che porta
all'ingresso del palazzo, raffigurante una pistola con la
scritta "Sibillo Regna". All'alba, nel cuore di Napoli è
scattato un blitz dei carabinieri, coordinato dalla DDA, che ha
portato all'arresto di 21 persone ritenute affiliate al gruppo
camorristico del 'baby boss' defunto che quando venne ucciso non
aveva ancora compiuto vent'anni.
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