La Corte d'Assise d'appello di
Milano ha condannato a 21 di reclusione Alessio Scalamanadrè e a
14 il fratello Simone, confermando la sentenza di primo grado
emessa dall'Assise di Genova nel febbraio del 2022. I due
fratelli sono accusati di avere ucciso il padre Pasquale, che
era indagato per maltrattamenti nei confronti della madre,
colpendolo diverse volte con un mattarello al culmine di una
lite nella loro abitazione a Genova il 10 agosto del 2020.
La Corte di Cassazione, nel novembre scorso, aveva annullato
con rinvio la sentenza di secondo grado emessa dalla Corte
d'Assise d'appello genovese, con la quale Alessio era stato
condannato a 21 anni, tenendo conto della decisione della Corte
Costituzionale che aveva decretato l'illegittimità dell'articolo
del Codice Rosso che impediva di far prevalere le attenuanti
generiche sulla aggravante di un delitto commesso in ambito
famigliare, e del ricorso dei difensori che invocavano
l'attenuante della provocazione. Era stato accolto infine anche
il ricorso della Pg sull'assoluzione di Simone, con l'invito ai
giudici milanesi a motivare adeguatamente una eventuale nuova
sentenza di assoluzione.
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