Lo scandalo sulle falsificazioni dei
test di sicurezza della casa auto Daihatsu, controllata della
Toyota, pesa sulla produzione industriale giapponese, che
registra il maggior calo dal maggio 2020, dai tempi del
Coronavirus. Nel primo mese dell'anno l'output è diminuita del
7,5% rispetto a dicembre, con un calo marcato del 17,8%
nell'industria automobilistica. Il ministero dell'Industria
nipponico ha rivisto al ribasso la propria valutazione sul ciclo
produttivo per la prima volta in sei mesi, affermando che la
produzione industriale "continua a mostrare segni di debolezza
dopo la fase di instabilità registrata in dicembre".
In gennaio la prima casa automobilistica giapponese ha deciso
di sospendere le spedizioni di alcuni modelli dopo aver
riscontrato irregolarità nei test di certificazione dei motori
diesel sviluppati dall'affiliata Toyota Industries, al pari
della controllata Daihatsu, che ha interrotto la produzione nei
suoi stabilimenti domestici per tutto il mese. Una ripresa
graduale delle attività è attesa del prossimo lunedì dopo il via
libera del Ministero dei Trasporti - che in precedenza aveva
revocato il divieto di spedizione. In base al tradizionale
sondaggio governativo condotto tra le aziende manifatturiere, è
attesa un'espansione della produzione del 4,8% a febbraio, e un
incremento del 2% a marzo.
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