E' ancora stallo sul disegno di legge
contro l'omotransfobia, fermo nella commissione Giustizia del
Senato. Nessun accordo è stato raggiunto fra i capigruppo della
maggioranza che sostiene il governo e che si sono incontrati nel
pomeriggio. A chiedere la calendarizzazione del provvedimento
sono Pd-M5s-Leu e Italia viva. Resta contraria la Lega.
A questo punto è probabile che i favorevoli chiederanno
nuovamente l'avvio della discussione nella commissione, che
dovrebbe riunirsi la prossima settimana. "Noi voteremo contro
quella richiesta - ha ribadito Massimiliano Romeo, capogruppo
leghista al Senato - Se si spaccherà la maggioranza, ognuno se
ne assumerà la responsabilità". Ma ha aggiunto di aver proposto,
durante la riunione, di azzerare la polemica sul cosiddetto ddl
Zan e "presentare un nuovo disegno di legge sui diritti civili,
che aumenti le pene per chi discrimina non solo per via
dell'orientamento sessuale, e senza i riferimenti alla fluidità
di genere, ai reati di opinione e alle scuole. Ho detto:
facciamo un nuovo ddl firmato da tutti e in tre settimane
diventa legge. Questa è la soluzione per uscirne, ma ci è stato
risposto di no perché 'bisogna andare avanti con il ddl Zan'".
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