"Vogliamo
riaprire subito in sicurezza. I piatti che oggi abbiamo
preparato per donare al presidente del Consiglio Draghi li
vogliamo servire nei nostri ristoranti, non ce la facciamo più":
a dirlo è stato Simone Ciccotti, chef perugino e animatore del
sit-in che si è svolto a Città della Pieve (Perugia), dove il
premier ha una casa, per riaccendere i riflettori sui temi della
crisi che ha colpito il settore della ristorazione e del food in
generale a causa dell'emergenza Covid.
"Vogliamo date certe sulle riaperture. Poter fare ristorazione
all'aperto non basta, soprattutto in questa stagione in cui per
mangiare fuori fa ancora freddo", ha aggiunto Ciccotti,
sostenuto, tra gli altri dal maestro della cucina italiana,
Gianfranco Vissani e dal produttore di vino Marco Caprai,
presenti nel borgo umbro che da oltre dieci anni ospita il
premier.
Ma Draghi, in questo fine settimana, è rimasto lontano da
Città della Pieve, deludendo le aspettative degli organizzatori
dell'iniziativa che avrebbero voluto consegnargli di persona
alcuni prodotti enogastronomici dell'Umbria che in questi 15
mesi di pandemia non sono stati serviti nei ristoranti. Il
piatto principale preparato in onore del presidente è stato un
"uovo in uovo", con sopra una grattata di tartufo bianco. "È un
piatto - ha spiegato Ciccotti - che simboleggia la continuità. E
rappresenta anche le nostre volontà, noi vogliamo andare avanti,
e anche se siamo stanchi non ci arrendiamo, ma adesso fate i
lavorare".
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