Francesca Fagnani, 41 anni, formatasi
alla scuola di Santoro e di Minoli, può sembrare distaccata, o
impostata. Tutt'altro: risponde al telefono con una battuta, è
diretta, immediata, ironica. Dal 17 settembre la giornalista
(dopo la mancata conferma del programma di interviste Belve sul
Nove) sbarca su Rai2 in prima serata: "Sono contenta di far
parte della squadra - risponde in una conversazione con l'ANSA
-: era da tempo che il talk show informativo mancava dal
palinsesto della seconda rete. Il titolo è Seconda linea: lo
condurrò con Alessandro Giuli".
"Avremo opinionisti provenienti da diverse realtà - spiega
Fagnani - ma si tratta di un format in divenire: soprattutto
stiamo lavorando sulla fase del linguaggio. E poi siamo
giornalisti: ovviamente la scaletta sarà scandita
dall'attualità". C'è chi parla di un talk orientato a destra e
ricorda che il suo compagno di avventura, Giuli, si definisce un
dannunziano. "Tagliamo subito la testa al toro - replica la
giornalista -: nessuno, e ribadisco nessuno mi ha dato una linea
editoriale in tal senso, ci mancherebbe, non lo consentirei mai.
Il programma sarà equilibrato, non urlato, avrà diverse voci, e
poi è in fase di elaborazione. Vedrete, vi stupiremo con
qualcosa di assolutamente diverso".
Una curiosità, perché il titolo Seconda linea? "Non sono
un'esperta di questa disciplina, ma ci provo: la seconda linea è
un ruolo del rugby. Solitamente è il componente più alto della
squadra ed è di conseguenza il giocatore principale nelle
touche. In queste fasi di gioco le seconde linee devono saltare
e contendersi il possesso del pallone per poi passarlo al
mediano di mischia... insomma è un gioco di squadra: ci
passeremo la palla per provare di andare a meta".
"Tenteremo - prosegue Fagnani - di diversificare, giocare
sulla diversità dei ruoli, sarà una sorta di gioco delle
parti". L'idea, aggiunge, è "far risaltare figure, come nella
metafora rugbista, importanti ma non conosciute, non da salotto
televisivo, ma che hanno avuto ruoli nella società civile,
imprenditori, artisti, medici, scrittori e non solo". Tra le
presenze fisse Pietrangelo Buttafuoco, autore, insieme al
regista Franco Maresco, di reportage.
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